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Corso di Laurea in Educazione Sociale e Tecniche dell'Intervento Educativo (L-19)
Il Corso di Laurea in "Educazione sociale e tecniche dell'intervento educativo", già trasformazione del CdL in "Teorie e pratiche educative", recepisce quanto disposto dal comma 595 della L. 205/2017, dall'art. 4, comma 1 della lettera e) del D.Lgs. 65/17. Ovvero, offre un percorso formativo atto a rilasciare la qualifica di "Educatore professionale socio-pedagogico" in particolare orientato agli interventi sulla comunità nella duplice valenza di operatore nei servizi sociali e di operatore nei servizi ricreativo-culturali e di educazione ambientale.
Le motivazioni delle trasformazioni proposte sono legate all'esigenza di rispondere positivamente all'evoluzione legislativa, nonché al lavoro di consultazione e ascolto che il gruppo dei pedagogisti del Consiglio porta avanti nei confronti degli stakeholders del territorio dai quali è emerso, a più riprese, il bisogno di rispondere alle esigenze di maggior riconoscibilità del laureato triennale L-19 e di maggior chiarezza delle responsabilità del laureato magistrale LM-50, proseguimento naturale del percorso triennale. In particolare, la partecipazione ai seminari sul "Pedagogista Scolastico", ai convegni che negli anni si sono succeduti e, ora focalizzati, sulle novità introdotte dalla Legge 205/2017 in merito alla definizione delle Professioni educative, hanno acceso il dibattito sulla necessità di dare una chiara identità alle figure professionali dell'Educatore socio-pedagogico e del Pedagogista. Allo scopo di rispondere adeguatamente a quanto dettato dai dispositivi legislativi e alle aspettative degli stakeholder si è intervenuti sull'offerta formativa per definire la figura dell'Educatore socio-culturale come declinazione specifica dell'Educatore socio-pedagogico (previsto in normativa), in quanto figura esperta che ha il compito di predisporre contesti educativi, realizzare attività volte a sviluppare i potenziali di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, in un adeguato ambiente affettivo, ludico e cognitivo; come anche di accompagnare nel processo di crescita gli utenti dei progetti che, di tutte le età, a lui vengono affidati, con le conoscenze e competenze che caratterizzano la sua professionalità.
Naturalmente, descrivere in poche righe il ruolo dell'Educatore professionale socio-pedagogico non può che impoverirne il profilo professionale, che, invece, è estremamente complesso e che per la prima volta ha oggi occasione per compensare una storia di sistematica svalutazione subita a livello sia istituzionale, sia sociale.
L'EDUCATORE SOCIO-CULTURALE progetta e realizza contesti educativi atti a sostenere lo sviluppo di competenze relazionali, emotivo/affettive e cognitive tenendo conto della qualità educativa e pedagogica degli ambienti di apprendimento; promuove la crescita personale, l'inserimento e la partecipazione sociale, accompagna i gruppi, le comunità e le singole persone a sviluppare le potenzialità ludiche, culturali, espressive, relazionali. Tra gli altri aspetti caratterizzanti la sua attività vi sono: l'ideazione, l'organizzazione e la gestione di interventi educativi, sociali e culturali rispondenti ai bisogni individuali; l'organizzazione di luoghi di socialità; la consulenza personale; la mediazione dei conflitti, in tutti gli ambiti in cui è possibile favorire l'incontro tra persone e gruppi e far crescere le loro capacità di partecipare attivamente alla vita sociale. Pur distinguendosi dalla figura dell'Educatore socio-sanitario, l'Educatore socio-culturale, in quanto Educatore professionale socio-pedagogico opera "nell'ambito educativo, formativo e pedagogico, in rapporto a qualsiasi attività svolta in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, in una prospettiva di crescita personale e sociale, [
] nei servizi e nei presìdi socio-educativi e socio-assistenziali, nei confronti di persone di ogni età, prioritariamente nei seguenti ambiti: educativo e formativo; scolastico; socio-assistenziale, limitatamente agli aspetti socio-educativi; della genitorialità e della famiglia; culturale; giudiziario; ambientale; [
] dell'integrazione e della cooperazione internazionale" (L. 205/2017 c. 594).
Come operatore nell'ambito ricreativo-culturale, vengono sviluppate le conoscenze e le strategie operative riguardanti la promozione e la implementazione nelle comunità dei servizi deputati sia alla crescita culturale della popolazione, sia alla sensibilizzazione alle problematiche dell'ambiente culturale e naturale e all'educazione alla sua protezione e salvaguardia. Completa la formazione del laureato la conoscenza di almeno una lingua straniera e potranno essere previste sia l'acquisizione delle quattro abilità linguistiche (lettura, scrittura, ascolto, e dialogo) sia la frequenza vincolata delle lezioni, secondo criteri che verranno specificati in itinere dal corso di studi, in coerenza alle prescrizioni degli Organi accademici.
L'offerta formativa del corso si articola, pertanto, in competenze disciplinari fondanti riferite al complesso delle scienze dell'educazione e delle discipline storico-filosofico-sociali che inquadrano sul piano culturale i modelli di intervento degli operatori cui il corso è dedicato. Integrate da competenze sviluppate in attività di Tirocinio, Laboratori e Seminari.